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Quanti sono davvero i morti di Covid

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AGI – “Con la ricerca diffusa oggi sfatiamo il mito delle morti in più da Covid, tanto diffuso negli ultimi anni in Italia”. A dirlo all’AGI è Luisa Frova, dirigente dell’Istat, che ha presentato oggi presso la sede centrale dell’Istituto a Roma i dati definitivi sulle cause dei decessi avvenuti in Italia nell’anno della pandemia.

E’ la prima volta in cui viene diffuso il numero esatto delle morti in cui il Covid è stato la causa scatenante e di quelle in cui, invece, è stato una concausa, distinguendo appunto tra morti per Covid e morti con Covid. “Dai nostri dati emerge, sì, un impatto in termini di mortalità a livello nazionale proprio nel 2020, ma si evidenzia anche come a crescere siano stati anche i decessi legati alle altre patologie” spiega ancora Frova.

Dallo studio dell’Istat emerge come, nel 2020, il numero complessivo dei decessi sia stato di 746.324, 108.496 in più rispetto alla media del quinquennio 2015-19 ( 14,7%). I decessi per Covid-19 ammontano a 78.673, il 56% dei quali ha riguardato la popolazione maschile e il 44% quella femminile.

Il Covid-19 è responsabile del 73% dell’incremento assoluto dei decessi nel 2020. La quota sull’incremento totale dei decessi è più elevata tra i maschi (77%) che tra le femmine (68%). Le morti per Covid-19 hanno rappresentato il 10,5% delle morti complessivamente osservate nell’anno e, anche in questo caso, la quota è risultata leggermente superiore nei maschi (12,2% sul totale) rispetto alle femmine (9%).

Le cause di morte più frequenti

Le cause di morte più frequenti nella popolazione si confermano nel complesso le malattie del sistema circolatorio (227.350 decessi) e i tumori (177.858). Il numero dei decessi per il gruppo delle malattie del sistema circolatorio è rimasto pressoché invariato (-117 casi) mentre per i tumori si è avuta una diminuzione (-1.755 casi). Con riferimento alle altre cause di mortalità più frequenti nella popolazione, nel 2020 si è assistito a una crescita importante dei decessi per malattie del sistema respiratorio, il cui numero complessivo è risultato pari a 57.113, con un incremento di 6.345 morti rispetto alla media 2015-19. 

Anche il numero dei decessi per demenza e malattia di Alzheimer (37.768) è risultato in crescita (3.993 decessi in più), così come il numero dei morti per diabete mellito (25.739, 3.902 decessi in più).

L’incremento nei decessi per il complesso delle restanti cause di morte rispetto al quinquennio precedente (che rappresentano circa il 19% del totale dei decessi nell’anno) è di 17.455 unità. Nel 2020 il tasso di mortalità generale standardizzato per età è pari a 95,3 decessi ogni 10.000 abitanti, superiore del 12% alla media del quinquennio precedente (85,3).

La frequenza

La mortalità per Covid-19 è stata di 10,1 decessi per 10.000 abitanti, inferiore quindi a quella per il complesso dei tumori (23,9 decessi per 10.000 abitanti) ma superiore a quella rilevata per altre importanti cause di morte quali, ad esempio, le malattie ischemiche del cuore (8 per 10.000) oppure le malattie cerebrovascolari (7,1 per 10.000).

Dall’analisi delle variazioni dei tassi di mortalità per le principali cause di morte oltre al Covid-19, si evidenzia quindi quali altre patologie abbiano subito un impatto maggiore in termini di mortalità nel corso del primo anno della pandemia.

Tra le malattie del sistema respiratorio sono stati osservati aumenti importanti per polmoniti e influenza ( 13%) e per il gruppo delle altre malattie del sistema respiratorio ( 24%), quest’ultimo trainato dall’aumento dei decessi per polmonite interstiziale.

L’incremento della mortalità dovuta a polmoniti o altre affezioni respiratorie può essere riconducibile a una sottostima di decessi dovuti al Covid-19 legata principalmente alle difficoltà diagnostiche nella prima ondata della pandemia.

Le altre patologie per le quali è stato osservato un sensibile incremento del tasso di mortalità rispetto al quinquennio precedente sono il diabete ( 12%), le malattie dell’apparato genitourinario ( 11%), la demenza e la malattia di Alzheimer ( 6%) e quelle incluse nel gruppo delle altre malattie del sistema circolatorio ( 8%), il cui aumento è determinato in larga parte dalla crescita dei decessi per cardiopatie ipertensive.

L’aumento della mortalità per cause quali le cardiopatie ipertensive, il diabete e le malattie genitourinarie suggerisce un ruolo indiretto del Covid-19, che potrebbe aver determinato l’accelerazione di processi morbosi già in atto o difficoltà di accesso alle strutture del Sistema Sanitario Nazionale, sovraccariche soprattutto nelle fasi acute della pandemia. Inoltre, è ipotizzabile che parte degli incrementi osservati possa essere dovuta a mancate diagnosi di Covid-19. I dati diffusi oggi dall’Istat sono stati desunti dalle schede individuali per la denuncia delle cause di morte compilate dai medici, sulle quali sono riportate informazioni demografiche, territoriali, sul luogo del decesso e sulle malattie che hanno contribuito alla morte. 

“L’Istat fa chiarezza sui decessi per Covid e altre cause nel 2020 – specifica ancora Frova -. Con la ricerca diffusa oggi, sfatiamo i miti sul Covid in Italia, in particolare sul fatto che tutti i decessi siano stati conteggiati come morti dovute al virus del Covid-19, e facciamo chiarezza sul numero delle morti Covid e su quelli per altre cause”.

I due miti

Ci sono stati due grandi miti, uno sul negazionismo da Covid, secondo il quale il Covid non avrebbe avuto grandi effetti. L’altro, sul fatto che tutte le morti in eccesso sarebbero state registrate come morti da Covid, anche quando erano legate ad altre patologie.

“Con i numeri diffusi oggi – prosegue Frova- e in particolare con l’attestazione che i decessi per Covid costituiscono il 73% dell’incremento complessivo dei decessi in eccesso registrati nel 2020 rispetto alla media dei cinque anni precedenti, sfatiamo finalmente questi miti”. 

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