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L’esperta:”Si tratta di amnesia dissociativa l’ennesimo caso di bebè scordato in macchina”

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AGI – “Si tratta di amnesia dissociativa”, ha commentato Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, in merito alla tragica notizia di oggi che ha visto la morte di una bimba di un anno scordata in auto, in via dei Fucilieri, a Roma, nella zona militare della Cecchignola. “Non so cosa sia successo, ero convinto che mia figlia fosse all’asilo” ha detto il papà, un carabiniere in servizio alla Cecchignola, che avrebbe dovuto portarla all’asilo, ma si è recato a lavoro senza averlo fatto.

“Di solito questo genere di amnesia avviene in seguito a traumi ma non è questo il caso”, ha detto Ferraris. “In questa circostanza l’amnesia si è probabilmente verificata a causa di un sovraccarico per la memoria, intricata in una serie di impegni: quando vi è un impegno mentale coinvolgente, come potrebbe essere stato il lavoro per il padre della piccola, che assorbe e distrae la nostra mente, è possibile che questa azione catturi e orienti l’attenzione al punto da far dimenticare l’impegno assunto”, ha continuato Ferraris.

“Un altro elemento da non sottovalutare, che può favorire queste amnesie negli adulti, è che spesso i bambini si addormentano in macchina e i genitori assorti in altri pensieri dimenticano la presenza del piccolo a bordo”, ha specificato Ferraris.

“È fondamentale, per evitare che accadano eventi simili, che gli adulti mettano in sequenza nella loro mente i compiti che devono svolgere in modo da polarizzare l’attenzione che è strettamente legata alla cosiddetta memoria di lavoro”.
“Questa è solo l’ultima di tante tragedie accadute a causa di queste amnesie temporanee”, ha sottolineato Ferraris. “Al fine di impedire il ripetersi di questi drammatici avvenimenti è necessario che i genitori adottino delle misure preventive, che possono essere dalla semplice impostazione di una sveglia sul proprio smartphone che ricordi di aver compiuto quell’azione, ad auto dotate di sedili a norma che suonano quando si chiudono le porte e il bambino rimane in auto”, ha concluso Ferraris.

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Autore Redazione