AGI – Sul calcio spagnolo si abbatte la bufera razzismo: Vinicius Jr., insultato a più riprese durante Valencia-Real Madrid e poi espulso nel finale, ha lanciato una durissima accusa alla Liga, sostenendo che ormai “appartiene ai razzisti”. Dall’ondata di solidarietà al 22enne attaccante brasiliano delle ‘merengues’ si è dissociato il presidente della Liga, Javier Tebas, che gli ha replicato a brutto muso: “Poichè quelli che dovrebbero spiegarti cosa può e cosa non può fare la Liga nei casi di razzismo non lo fanno, abbiamo cercato di spiegartelo noi, ma non ti sei presentato a nessuna delle due date concordate che tu stesso avevi sollecitato”.
In controluce si legge lo scontro mai sopito tra lo stesso Tebas e i ‘blancos’ per il progetto di Superlega. E più in generale la distanza che separa le due grandi di Spagna, Real e Barcellona, da rivali come l’Atletico Madrid, i cui tifosi (ma anche qualche giocatore) in passato hanno messo proprio Vinicius nel mirino, accusandolo di provocare con i suoi balletti di esultanza.
Gli ululati e l’espulsione
L’attaccante è stato bersagliato con ululati e cori razzisti al Mestalla e alla fine ha rimediato un’espulsione, un pò come era accaduto a Romelu Lukaku nella semifinale di andata di Coppa Italia con la Juve. La partita, vinta 1-0 dal Valencia che si è allontanato così dalla zona retrocessione, è stata interrotta per una decina di minuti nel primo tempo dopo che l’attaccante brasiliano ha chiesto all’arbitro De Burgos Bengoetxea di far allontanare un tifoso che gli aveva rivolto un insulto razzista, minacciando di smettere di giocare.
Nel recupero, al 97mo, un Vinicius nervosissimo, è stato espulso per un colpo a Hugo Duro durante un parapiglia tra diversi giocatori e uscendo a ha fatto un gestaccio ai tifosi di casa.
“La Liga appartiene ai razzisti”
“Il campionato che una volta apparteneva a Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi oggi appartiene ai razzisti”, si è poi lamentato il giovane brasiliano su Instagram, “non era la prima, la seconda o la terza volta. Il razzismo è normale nella Liga. Il campionato lo ritiene normale, anche la federazione e gli avversari lo incoraggiano”. Poi la chiusa che suona come una minaccia di lasciare la Spagna: “Per quello che accade ogni settimana purtroppo non ho difese ma sono forte e mi batterò fino alla fine contro i razzisti. Anche se lontano da qui”.
Dopo quella del suo allenatore Carlo Ancelotti a caldo (“è inaccettabile che un intero stadio intoni cori razzisti, la partita andava interrotta”), a Vinicius è arrivata solidarietà a tutti i livelli. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, che via Instagram ha ribadito che “non c’è posto nel razzismo nè nel calcio, nè nella società” e ha ricordato che dopo due avvertimenti la partita andrebbe interrotta. “Chiaramente è più facile dirsi che a farsi ma bisogna farlo e serve sostegno attraverso la formazione”, ha osservato.
Il Real Madrid è passato dalle parole ai fatti e ha presentato una denuncia alla Procura generale dello Stato per “crimini di odio” in relazione agli insulti razzisti di cui è regolarmente vittima Vinicius quando gioca lontano dal Santiago Bernabeu.
Rispetto al suo vulcanico presidente, la Liga in una nota è stata più cauta limitandosi a ricordare che si batte “da anni contro questo tipo di comportamenti, promuovendo i valori dello sport in campo e fuori”, e ha promesso “passi adeguati” contro i responsabili.
Il Valencia, da parte sua, ha condannato “ogni tipo di insulto o offesa nel calcio” e, pur circoscrivendo l’accaduto a “episodio isolato”, ha promesso “misure severe” contro i responsabili. Due tifosi sono già stati identificati e per loro scatterà l’esclusione a vita dalle partite del club bianconero.