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Cultura

La nuova Torre del Teatro della Scala e il suo gioiello sotterraneo

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AGI – Con una Torre alta 38 metri e settori realizzati in profondità, superando anche la falda acquifera, giù fino a 20 metri, il Teatro alla Scala di Milano ha inaugurato i suoi nuovi spazi, in via Verdi, dopo la posa della prima pietra nell’aprile del 2021.

In tutto 6 piani sotto terra, e 11 fuori, progettati dall’architetto Mario Botta insieme all’architetto Emilio Pizzi.

La Torre, che si allinea a quella già esistente del Piermarini, realizzata con il contributo dello Stato e della Regione Lombardia e il supporto di Aria Spa come stazione appaltante, ha il sapore medioevale, tipico del Botta, con la “testata a forma ‘svasata’ che ammicca un po’ alla torre Velasca” ha spiegato l’architetto.

Ci sono uffici con vista su via Verdi, due grandi terrazzi, un retropalco profondissimo, 70 metri, forse il più “profondo d’Europa”. Ma è scendendo a 18 metri che si trova “il vero gioiello di questa trasformazione”, la nuova “casa dell’orchestra”, che sarà operativa a partire dalla prossima primavera, quando sarà terminata la realizzazione dei rivestimenti acustici.

“In questa sala, l’orchestra – ha spiegato Botta – avrà a disposizione la stessa superfice del palcoscenico, con una altezza di 14 metri”. Si trova al piano -6 e con la sua acustica perfetta potrà essere usata anche come sala di registrazione.

Per realizzarla, dopo la demolizione dell’edificio pre esistente, un istituto bancario, che si trovava lì, è stato necessario scavare una vasca di calcestruzzo impermeabile profonda 19,5 metri.

Con soddisfazione, l’architetto Emilio Pizzi ricorda che tutto è stato fatto in base al crono programma, nonostante la pandemia: “In due anni siamo riusciti a realizzare l’edificio, non semplice perché su una porzione di circa 500 metri quadri siamo riusciti a ricavare circa 4 mila metri quadri di superficie utile per il teatro, con i grandi vuoti del retropalco e della sala prove per l’orchestra, che anche da un punto di vista esecutivo danno una certa complessità alla costruzione”.

Oggi dunque, sono state consegnate le opere di superficie: undici piani per gli uffici, la sala prove per il Ballo al nono piano (145 mq), lo spazio per lo scarico e premontaggio delle scenografie nel retropalcoscenico, oltre alle due grandi terrazze al quarto e al sesto piano (rispettivamente 152 e 134 mq), quest’ultima, affacciata su via Verdi, potrà anche essere affittata dai partner per eventi. 

Ed è stata avviata la gara per l’acustica della sala prove dell’Orchestra, che sarà consegnata in primavera. Il fatto che non tutto sia fruibile da oggi ha indotto i sindacati scaligeri a non partecipare all’inaugurazione: in una nota, lamentavano i lavori non terminati e la mancanza di un incontro con la direzione per valutare nel merito la distribuzione degli spazi”.

La nuova torre, rivestita di lastre di Botticino fiorito, costruita dall’ATI D’Adiutorio Costruzioni Spa–Gianni Benvenuto Spa con la direzione dei lavori dell’ingegnere Marco Morelli, non è solo bella ma “è funzionale“. Come ha osservato il sindaco di Milano e presidente della Fondazione Teatro alla Scala Giuseppe Sala “farà risparmiare i costi ed è sostenibile. È un passo poi ce ne sarà un altro, anche se ci vorrà più tempo, con la Magnifica Fabbrica, che riunirà i laboratori della Scala”. 

L’edificio infatti è energeticamente efficiente in quanto utilizza fonti rinnovabili: condizionamento con pompe di calore raffrescate utilizzando acqua di pozzo, sistema di teleriscaldamento e pannelli fotovoltaici in copertura. Con la nuova struttura “Abbiamo la possibilità di riunire tutto il personale della Scala nello stesso palazzo. Per me riunire tutta la famiglia nel nido centrale è una cosa importante” ha sottolineato il sovrintendente Dominique Meyer.

Ricordando anche il risparmio che si otterrà: con il trasloco de personale dagli uffici via Torino 68, si eviterà il rinnovo del contratto di locazione che pesa sul bilancio scaligero per 350.000 euro annui (cui si aggiungono 31.000 annui di spese).

Nella nuova torre i sposteranno anche gli uffici attualmente in via Pellico, 1, e si avvierà il processo di riorganizzazione e ricollocazione delle funzioni e delle attività nella sede storica: l’attuale sala prove dell’Orchestra per esempio diventerà una sala prove per il Coro. 

L’impegno economico complessivo del progetto ammonta a circa 23 milioni di euro inclusa la demolizione del precedente edificio, i lavori di costruzione, i collegamenti con il Piermarini e gli interventi di ristrutturazione sui locali liberati al Piermarini.

Come ha spiegato Meyer, questa somma è coperta per 13 milioni da risorse proprie della Fondazione Teatro alla Scala; ulteriori contributi hanno incluso quote di 3.570.000 erogati dallo Stato, 786.000 euro della Regione Lombardia cui si è aggiunto un ulteriore contributo di 2.328.000 erogato dal Ministero della Cultura nell’ambito della Legge Finanziaria del 2021. 

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