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È la Nba delle sorprese, Miami sfiderà Denver nella finalissima            

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AGI – Sarà Miami a sfidare Denver nelle finali Nba: gli Heat si sono imposti 103-84 nella decisiva gara-7 del TD Garden a Boston e hanno chiuso la serie sul 4-3 dopo essersi fatti rimontare da 3-0. Gara dominata dalla franchigia della Florida trascinata da un grande Jimmy Butler (28 punti, 7 rimbalzi e 6 assist), avanti nettamente già nel primo tempo (52-41 all’intervallo lungo) che poi ha dilagato nell’ultimo quarto.

Aveva fatto quindi bene Miami a prenotare in anticipo i voli per Denver: nella notte italiana tra giovedì e venerdì sarà al Pepsi Center in Colorado per il primo atto delle Finals. L’eventuale gara 7 è in programma il 16 giugno.

Miami si regala così il titolo della Eastern Conference e la seconda finale nelle ultime quattro edizioni, dopo il ko con i Lakers nella bolla di Orlando nel 2020. Per loro c’è la soddisfazione di arrivarci da totale outsider, addirittura costretta ai play-in in cui erano partiti con una sconfitta contro Atlanta e si erano salvati a un passo dal baratro nello spareggio decisivo contro Chicago. Poi ai playoff aveva eliminato 4-1 al primo turno i candidati numero uno alla vittoria finale e vincitori nel 2021, i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo e poi i New York Knicks 4-2 nella semifinale a est.

Gli Heat sono la seconda testa di serie numero 8 ad approdare alle Finals (ci erano riusciti solo i Knicks nel 1999) e rappresentano la finalista con il peggior attacco in regular season. L’ultimo titolo di Miami risale al 2013, quando c’erano ancora LeBron James, Dwayne Wade, Chris Bosh e Ray Allen.

Il capolavoro di Miami è firmato Erik Spoelstra, uno dei migliori allenatori della lega, vincente malgrado un roster senza nomi altisonanti e privato degli infortunati Tyler Herro e Victor Oladipo. L’altro protagonista è stato il carismatico Butler, MVP dell’Eastern conference.

Per i Celtics dell’allenatore esordinete Joe Mazzulla c’è la beffa di una storica impresa mancata e di un’altra grande delusione dopo la finalissima del 2022 persa con i Golden State Warriors (dopo aver battuto proprio Miami in finale Eastern). Gli unici a salvarsi sono stati Brown (19 punti) e White (18) mentre Tatum ha chiuso con un deludente 5/13 al tiro. La stagione di Boston era partita in salita con la cacciata dell’allenatore Ime Udoka perché aveva una relazione con una dipendente della franchigia.                                                         

L’altra finalista Nba, Denver, ci crede: è arrivata alle Finals rifilando uno sweep (4-0) ai Los Angeles Lakers di Lebron James in finale di Western Conference. Una stagione memorabile per la franchigia del Colorado, trascinata dalla stella serba e due volte MVP Nikola Jokic, affiancato da un cecchino come Jamal Murray e da un talentuosissimo cast di supporto. Grandi meriti sono del coach Michael Malone, capace di tenere le redini di una squadra giovane e in ricostruzione, portandola a vincere la western conference sia in regular season che ai playoff.

Un ulteriore fattore è stato il Pepsi Center, la casa dei Denver Nuggets autentico fortino nella corsa playoff dove nessuna squadra è riuscita a uscire vincente in 8 partite. Situato 1600 metri sopra il livello del mare, ‘The Can’ per la sua posizione geografica riduce allo stremo gli avversari e favorisce chi è abituato a giocare in altura.

Denver aveva eliminato al primo turno di playoff Minnesota per 4-1 e in semifinale di Conference ha liquidato i Phoenix Suns 4-2. La ‘Mile High City’ punta a vincere il suo primo titolo Nba in 56 anni di storia mentre per Miami sarebbe il quarto. Ma mai sottovalutare l’animo indomabile di Miami, ormai abituata ad affrontare squadre con un roster migliore e a sfiancarle con coraggio e perseveranza.

Tra le 1230 partite di regular season si è messo in mostra Paolo Banchero, cestista con passaporto italiano e prima scelta al draft 2022. Il promettente talento degli Orlando Magic è ancora incerto se accettare la chiamata della nazionale italiana, ma nel frattempo è diventato in un solo anno la stella di una delle squadre più interessanti della lega con 17,2 punti di media a partita che gli sono valsi il premio di Rookie dell’anno. Stagione da ricordare anche per Lebron James che a febbraio è diventato il miglior realizzatore di sempre in Nba, superando il record di punti di Kareem Abdul-Jabbar imbattuto per quasi 40 anni.

Protagonista in negativo è stato Ja Morant, finito sotto i riflettori per dei video extra campo in cui veniva inquadrato con una pistola in mano. Ora l’asso 23enne dei Memphis Grizzlies (sconfitti al primo turno 4-2 dai Lakers), colto in flagrante una seconda volta, rischia una lunga squalifica a partire dalla prossima stagione.

In una stagione che fin dall’inizio si preannunciava dall’esito incerto, tante pretendenti hanno deluso: dai Dallas Mavericks di Irving e Luka Doncic nemmeno qualificati per i playoff, ai Phoenix Suns che a febbraio sono andati all-in su Kevin Durant per poi sbattere sul muro di Denver, fino agli incompiuti Clippers del duo George-Leonard e i campioni uscenti Golden State Warriors . Anche i favoriti Milwaukee Bucks sono usciti anzitempo con Miami, una mina vagante che ora vuole far deragliare anche Denver.

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Autore Redazione