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The Rolling Stones fuori il nuovo album ‘Hackney Diamonds’

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AGI – Nuovo singolo per i Rolling Stones che celebrano l’uscita del loro tanto atteso nuovo album Hackney diamonds“, il primo disco di inediti della band da diciotto anni. Dopo i primi due estratti dal disco, “Angry” e “Sweet Sounds Of Heaven”, è da oggi disponibile per la programmazione il nuovo singolo “Mess it up”.

Con la musica del dj Questlove, la celebrazione del nuovo disco è presto diventata uno show rock al club Racke NYC di New York quando Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood sono saliti sul palco per esibirsi in sette canzoni, tra tracce estratte dal disco e hit iconiche: “Shattered,” “Angry,” “Whole Wide World,” “Tumbling Dice” “Bite My Head Off” “Jumpin’ Jack Flash” e il nuovo singolo “Sweet Sounds of Heaven” che ha visto Lady Gaga unirsi alla band sul palco nel club gremito.

Tra gli ospiti presenti Jimmy Fallon, Trevor Noah, Daniel Craig, Mary Kate Olsen, Elvis Costello, Diana Krall, Chris Rock, Taylor Hill, Rachel Weisz, Christie Brinkley, Ed Burns, Keegan-Michael Key, Minka Kelly, Christy Turlington, Andrew Watt e molti altri. Per festeggiare l’uscita del nuovo album, Capitol Records Italy/Universal Music Italia e Feltrinelli Librerie hanno aperto fino al 26 ottobre un pop up store all’interno del negozio Feltrinelli di Corso Buenos Aires a Milano dedicato a Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood, dove i fan potranno trovare, oltre alle edizioni fisiche del disco già disponibili in Italia, una versione unica in esclusiva per questa occasione e per questo store: un vinile completamente rosso in edizione limitata.

Ma non è tutto, per quanto riguarda il Merchandising, presso la libreria sarà disponibile una t-shirt ideata e personalizzata in esclusiva per il pubblico italiano, anche questa in edizione limitata. In seguito alla collaborazione della band con Spotify e con il FC Barcellona (https://www.instagram.com/p/Cykovq0L5qh/), è da oggi disponibile sullo store di Universal Music, una speciale maglia vintage della squadra blaugrana personalizzata con l’iconica lingua degli Stones.

Le 12 tracce del disco sono state registrate in varie località sparse per il mondo, tra cui gli Henson Recording Studios di Los Angeles, i Metropolis Studios di Londra, i Sanctuary Studios di Nassau, Bahamas, gli Electric Lady Studios di New York e gli Hit Factory/Germano Studios, sempre a New York.

Il compianto batterista Charlie Watts è presente in due brani: “Mess It Up” e “Live By The Sword”. “Live By The Sword” inoltre include anche il basso dell’ex bassista degli Stones Bill Wyman, “Sweet Sounds Of Heaven” vede presenti la voce di Lady Gaga e le tastiere e il piano di Stevie Wonder, “Get Close” e “Live By The Sword” il piano di Elton John “Bite My Head Off” il basso di Paul McCartney.

“Hackney diamonds” è il loro primo album in studio contenente nuovo materiale dopo “A Bigger Bang” pubblicato nel 2005. Da allora, gli Stones hanno continuato a battere i record di incassi con una serie di tour globali da tutto esaurito e hanno pubblicato nel 2016 “Blue & Lonesome”, album vincitore del Grammy Award, che comprendeva le loro brillanti versioni di molti dei brani blues che hanno contribuito a plasmare il loro sound e che ha raggiunto la vetta delle classifiche degli album in tutto il mondo.

L’anno scorso hanno entusiasmato il pubblico europeo per un totale di quasi un quarto di milione di persone durante il tour d’anniversario “Sixty”. I Rolling Stones hanno venduto oltre 250 milioni di album nel mondo.”Hackney Diamonds” segna il primo album degli Stones (Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood) prodotto dal produttore e musicista Andrew Watt.

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Donne, giovani, business e politica. Chi ha cambiato l’Italia?

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AGI – Le donne, i giovani, gli anziani, gli stili di vita ma anche la politica e il business. Com’è cambiata l’Italia negli ultimi trent’anni? E, soprattutto, chi ha avuto un ruolo primario nel modificarla? Se lo chiede Antonio Noto nel suo ultimo libro, edito da Rubbettino. Sfogliando il pamphlet salta agli occhi subito un grande merito: l’autore non è rimasto ostaggio dei numeri, benché sia un sociologo che analizza le scelte degli italiani e che da tempo le illustra in Tv. 

“Chi ha cambiato l’Italia? – Politica o economia: chi c’è dietro le grandi trasformazioni della società negli ultimi 30 anni” ha anche un’altra qualità: spiega le nostre evoluzioni – non tutte positive – con un linguaggio semplice e scorrevole. Caratteristica che ne fa un testo per tutti. 

Nella prima parte, Noto dedica la sua attenzione alla condizione femminile. Le donne sono più istruite degli uomini, il loro impegno aumenta anche nelle materie scientifiche, eppure continuano a scontare uno svantaggio di genere. Il sociologo richiama la premier Giorgia Meloni e la segretaria del primo partito di opposizione, Elly Schlein. Si concentra anche su chi racconta la politica in Tv: sono sempre di più le giornaliste.

Poi riflette: “Se le crisi economiche degli anni ’90 e del 2010 hanno intaccato maggiormente settori maschili, riducendo di conseguenza, anche se in minima parte, il gap di genere, con la pandemia invece la riduzione maggiore di occupazione si è registrata proprio fra le donne, facendo ampliare considerevolmente il divario”.

Colpa, innanzitutto, della debolezza della rete di assistenza alla famiglia a causa del lockdown per limitare il contagio da Covid. “Molte si sono trovate di nuovo di fronte alla scelta spesso obbligata tra lavoro e famiglia, prova che sull’occupazione femminile a pesare sono stereotipi di genere e mancanza di servizi adeguati di welfare”.

Importante anche l’analisi sulle famiglie: nel nostro paese una su tre è composta da una sola persona. Dunque, come sono oggi gli italiani rispetto a trent’anni fa? Più connessi ma più soli, quasi sempre in diretta sui Social eppure più lenti. 
Nella seconda parte, Noto ricostruisce stili di vita e consumi: negli anni ’70 e ’80 erano “identitari e legati a logiche di appartenenza politica”.

Negli anni Novanta la nascita della Seconda Repubblica, dopo il terremoto di tangentopoli, ha cambiato radicalmente il contesto. Infine il M5s (2009) ha rotto l’equilibrio bipolare. “Il venir meno del riferimento dell’appartenenza ha lasciato campo libero al marketing consumer nell’influenzare i consumi e indurre nuovi bisogni” spiega Noto. 

Nella terza parte del libro il sociologo riflette su “come nasce il cambiamento” e prende in esame le riforme sul tavolo e, soprattutto, il Pnrr, guardando all’inclusione sociale, che resta l’obiettivo principale del piano europeo ma anche un tema centrale per il marketing politico. Infine, un auspicio che allo stesso tempo suona come un appello: “Al futuro dobbiamo lavorare tutti, assieme” ma, avverte Noto, “il primo passo tocca alla politica”.

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Al via la prima edizione italiana di Vogue Forces of Fashion

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AGI – Il 21 ottobre si terrà a Roma, negli spazi del suggestivo complesso dell’ex Mattatoio, la prima edizione italiana di Forces of Fashion: l’evento di respiro globale di Vogue che racconta il mondo della moda attraverso le voci dei suoi protagonisti.

L’evento, gratuito su prenotazione, è organizzato grazie alla collaborazione e al supporto dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Moda, Turismo e Sport di Roma Capitale, partner istituzionale dell’iniziativa.

Durante questo appuntamento, unico nel suo genere, il pubblico avrà la possibilità di incontrare chi disegna le collezioni, chi le vive, chi le racconta e chi le indossa, in un dialogo tra generazioni, sensibilità e attitudini. Un’occasione unica per tutti coloro che amano la moda e che potranno viverla in prima persona con i protagonisti del settore, i grandi stilisti e la nuova generazione, gli editor di Vogue e le star del cinema. 

L’evento sarà contraddistinto da un ricco programma che vedrà connessi i mondi della moda, del cinema, del made in Italy e dell’artigianato. Workshop, spazi esperienziali e talk saranno ospitati nei due grandi padiglioni dell’ex Mattatoio di Roma. 

Tra gli ospiti confermati che interverranno sul palco del padiglione “Forces of Fashion” l’Attrice, Modella e Regista Isabella Rossellini che sarà in dialogo con Paola Malanga, Direttrice Artistica della Fondazione Cinema per Roma e della Festa del Cinema; Sabato De Sarno, Direttore Artistico di Gucci, che racconterà la sua visione della moda a Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia; Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo di Valentino, protagonista di un talk con la Giornalista, Scrittrice, Autrice teatrale e Conduttrice radiotelevisiva Concita De Gregorio; Silvia Venturini Fendi, Direttore Artistico Accessori e Collezioni Uomo di Fendi e Maria Grazia Chiuri, Direttrice Artistica delle collezioni donna Haute Couture, ready-to-wear e accessori Dior, che si confronteranno sul ruolo delle donne nel mondo della moda in una conversazione moderata da Silvia Schirinzi, Fashion Director di Rivista Studio; alcuni dei talenti protagonisti di Fashion Panorama – The Italian New Wave –  il progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, curato da Vogue Italia, che porta nel mondo la creatività della nuova generazione di stilisti – ACT N°1, Gisèle Claudia Ntsama, Cormio, lessico familiare, Medea, Panconesi, Niccolò Pasqualetti, SSHEENA – che saliranno sul palco insieme al Professore Associato e Scrittore Emanuele Coccia, per raccontare come la nuova generazione di talenti Made in Italy si stia dedicando a “Building new esthetics”; Edward Enninful, Editor-in-Chief di British Vogue e European Editorial Director di Vogue che sarà protagonista di un talk dedicato alla storia di Vogue insieme a Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia.

In chiusura della giornata, vi sarà una speciale live performance co-curata da Achille Lauro, Nick Cerioni e Mirta, lo showroom digitale che valorizza i designer indipendenti: si chiamerà “Les enfants terribles” e sarà un’esperienza immersiva del primo défilé con la direzione creativa di Achille Lauro, Nick Cerioni e Mirta e realizzato dai futuri designer delle scuole di moda associate a Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS. La presentazione della collezione, supportata da Golden Goose, sarà accompagnata da un DJ set di Achille Lauro. 

Giunge così al culmine il contest votato ad aiutare le nuove generazioni di talenti e a permettere l’incontro tra gli studenti di moda e il mondo del lavoro. Vogue Italia, che da sempre si dedica a supportare le nuove generazioni di creativi, offrirà così lo straordinario e internazionale palcoscenico di Forces of Fashion alle eccellenze emergenti del nostro Paese. Il padiglione “Inside Vogue” – ad ingresso libero e senza prenotazione – sarà invece dedicato a scoprire il mondo di Vogue. Svelerà agli ospiti tutto quello che c’è dietro al fashion magazine più famoso ma offrirà anche uno sguardo sul mondo della moda, sulle sue dinamiche e le sue infinite potenzialità creative attraverso attività esperienziali e interattive. Un’installazione immersiva dedicata all’heritage del brand aprirà le porte dell’archivio di Vogue Italia, con le cover più iconiche da scoprire da vicino, così come chi sogna di visitare il guardaroba della rivista sarà accontentato, tra abiti da sogno e accessori iconici.

Un’area sarà dedicata a mostrare come si crea lo storytelling visivo del giornale con immagini e grafica: Laura Marino, Art Director del giornale, terrà anche un talk sul palco riguardo al racconto visuale della moda. Sarà questa una delle masterclass che si succederanno sul palco, in un palinsesto che comprenderà anche un intervento di Yashica Olden, Global Chief Diversity & Inclusion Officer di Condé Nast, insieme a Rosie Gaunt, Social Impact Manager YOOX NET-A-PORTER, moderato da Susanna Owusu Twumwah, Communication Specialist for Development, Migration and Diaspora Project, una styling session e dialoghi dedicati alla filiera della moda e alla sostenibilità. 

Fra le attività previste all’interno degli spazi dell’Ex Mattatoio, pensate per far vivere al pubblico di Forces of Fashion in un’esperienza di moda immersiva, anche un workshop firmato da Gianpiero Urzetta, in collaborazione con Accademia Costume & Moda. Sarà infatti possibile osservare da vicino il lavoro che si svolge all’interno di un laboratorio di Alta Moda grazie a cinque coppie di studenti di Accademia Costume & Moda che realizzeranno alcuni dei look iconici indossati dall’attrice Isabella Rossellini nel film “Blue Velvet”. Lo speciale allestimento del workshop, che permetterà ai visitatori di scoprire lo scorrere del tempo all’interno di un vero e proprio Atelier dal vivo, sarà curato da Gianpiero Urzetta, fondatore di Gianpiero Urzetta Macchine e Attrezzature per il Cucito e consulente sartoriale con un know-how di oltre 30 anni al servizio di case di moda e dei principali eventi che gli gravitano attorno.

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Cultura

Aumenta il prezzo del biglietto dei Musei Vaticani

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AGI – La Direzione dei Musei e dei Beni Culturali informa che, a partire dal 1* gennaio 2024, il prezzo dei biglietti ordinari di ingresso alle Collezioni Pontificie verrà modificato. Il costo del biglietto intero sarà portato a 20 euro mentre il ridotto, per le categorie che ne hanno diritto, non subirà alcuna variazione e la tariffa agevolata sarà sempre di 8 euro. La necessità di adeguare il prezzo del biglietto e’ strettamente connessa all’aumento generalizzato dei costi. 

La nuova tariffa consentirà di garantire la gestione del complesso museale e la cura del patrimonio artistico, storico e culturale in modo più efficace e congeniale alle attuali esigenze, così come gia’ prospettato nel complessivo riordino delle politiche di accoglienza dei Musei Vaticani.

La finalità ultima rimane, come sempre, quella di offrire un servizio migliore, più vicino alle esigenze dei visitatori, con particolare riguardo ai fedeli che desiderano avvicinarsi all’esperienza che solo il più grande complesso di opere della cristianitù e’ in gradi di offrire.

Rimane confermato il costo del diritto di prenotazione, non obbligatoria, già fissato a 5 euro. Maggiori dettagli saranno consultabili sul sito ufficiale www.museivaticani.va.

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È morto Burt Young, il Paulie Pennino di ‘Rocky’

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AGI – È morto Burt Young, attore statunitense, noto al grande pubblico grazie al personaggio di Paulie Pennino, cognato e amico di Rocky Balboa nella saga cinematografica di ‘Rocky’, per cui ha ottenuto una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista.

Vero nome Gerald ‘Jerry’ Tommaso DeLouise, 83 anni, aveva anche ricoperto il ruolo di Joe nel film ‘C’era una volta in America’ di Sergio Leone. La morte di Young è avvenuta l’8 ottobre a Los Angeles, ed è stata confermata al New York Times dalla figlia, Anne Morea Steingieser. 

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A Cinecittà world la cinefiera dell’horror 

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AGI – Sabato 21 e domenica 22 ottobre arriva a Cinecittà World la prima Fiera in Italia dedicata al mondo di Halloween. La Cinefiera Horror Show, prodotta da Streets of Undead, promette due giorni ‘spaventosi’ di puro intrattenimento tra spettacoli, contest originali, make-up point per lasciarsi trasformare in creature mostruose, dimostrazioni live di make-up body art e laboratori di make-up per bambini.

Numerosi gli espositori a tema che invaderanno il Parco divertimenti del Cinema e della TV di Roma con il mostruoso Horror Village che sorgerà tra zucche stregate, balle di fieno, le 13 attrazioni da paura del Parco e le bare del cinema dove scattarsi un selfie accanto ai feretri di It, Frankenstein, Freddy Krueger, Jason (Venerdì 13), Dracula e Ghost Face (Scream). Manikomio, Horror House e U-571 Erotika saranno infestati dai migliori figuranti Horror provenienti da tutta Italia, ma il programma della Fiera Horror più cinematografica e innovativa d’Italia prevede anche Meet & Greet con i professionisti del cinema horror oltre a giochi, gadget, fumetti a tema e tanto divertimento per tutti.

Sabato 21 ci sarà il Contest Dark Halloween Cosplay a cura di Epicos sul Palco della Cinecittà Street, mentre nel Teatro 4 andrà in scena lo Spettacolo Live Vix Vocal, uno show di doppiaggio live mai visto prima, con le voci italiane degli attori preferiti dal pubblico, tra cui: la doppiatrice di Mercoledì, le voci italiane di Leonardo di Caprio, Angelina Jolie, Jennifer Aniston, Thor, The Walking Dead e la Casa di Carta.

Per i più temerari, domenica 22 alle ore 15 al Teatro 4 va in scena l’Horror Creative Content & Trailer: favolose proiezioni di teaser e trailer Horror-Thriller, progetti di giovani professionisti registi e produttori con tante special guests. Alle ore 16 si alza il sipario sullo show live mozzafiato “Ore d’Orrore” per scoprire insieme agli ospiti d’eccezione i segreti del genere più ricco di suspense.

Fino alle 17 è possibile assistere alla trasformazione di bellissime modelle in creature spaventosamente affascinanti con la dimostrazione demo make-up body art. Halloween a Cinecittà World non finisce qui: dal 28 ottobre al 5 novembre il Parco sarà aperto tutti i giorni e la notte per tre grandi Halloween Nights il 28, 31 Ottobre -la notte delle streghe- e 4 Novembre con feste, spettacoli dal vivo, cene a tema, concerti, dj set e il magico spettacolo del Circo Bianco.

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La nuova Torre del Teatro della Scala e il suo gioiello sotterraneo

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AGI – Con una Torre alta 38 metri e settori realizzati in profondità, superando anche la falda acquifera, giù fino a 20 metri, il Teatro alla Scala di Milano ha inaugurato i suoi nuovi spazi, in via Verdi, dopo la posa della prima pietra nell’aprile del 2021.

In tutto 6 piani sotto terra, e 11 fuori, progettati dall’architetto Mario Botta insieme all’architetto Emilio Pizzi.

La Torre, che si allinea a quella già esistente del Piermarini, realizzata con il contributo dello Stato e della Regione Lombardia e il supporto di Aria Spa come stazione appaltante, ha il sapore medioevale, tipico del Botta, con la “testata a forma ‘svasata’ che ammicca un po’ alla torre Velasca” ha spiegato l’architetto.

Ci sono uffici con vista su via Verdi, due grandi terrazzi, un retropalco profondissimo, 70 metri, forse il più “profondo d’Europa”. Ma è scendendo a 18 metri che si trova “il vero gioiello di questa trasformazione”, la nuova “casa dell’orchestra”, che sarà operativa a partire dalla prossima primavera, quando sarà terminata la realizzazione dei rivestimenti acustici.

“In questa sala, l’orchestra – ha spiegato Botta – avrà a disposizione la stessa superfice del palcoscenico, con una altezza di 14 metri”. Si trova al piano -6 e con la sua acustica perfetta potrà essere usata anche come sala di registrazione.

Per realizzarla, dopo la demolizione dell’edificio pre esistente, un istituto bancario, che si trovava lì, è stato necessario scavare una vasca di calcestruzzo impermeabile profonda 19,5 metri.

Con soddisfazione, l’architetto Emilio Pizzi ricorda che tutto è stato fatto in base al crono programma, nonostante la pandemia: “In due anni siamo riusciti a realizzare l’edificio, non semplice perché su una porzione di circa 500 metri quadri siamo riusciti a ricavare circa 4 mila metri quadri di superficie utile per il teatro, con i grandi vuoti del retropalco e della sala prove per l’orchestra, che anche da un punto di vista esecutivo danno una certa complessità alla costruzione”.

Oggi dunque, sono state consegnate le opere di superficie: undici piani per gli uffici, la sala prove per il Ballo al nono piano (145 mq), lo spazio per lo scarico e premontaggio delle scenografie nel retropalcoscenico, oltre alle due grandi terrazze al quarto e al sesto piano (rispettivamente 152 e 134 mq), quest’ultima, affacciata su via Verdi, potrà anche essere affittata dai partner per eventi. 

Ed è stata avviata la gara per l’acustica della sala prove dell’Orchestra, che sarà consegnata in primavera. Il fatto che non tutto sia fruibile da oggi ha indotto i sindacati scaligeri a non partecipare all’inaugurazione: in una nota, lamentavano i lavori non terminati e la mancanza di un incontro con la direzione per valutare nel merito la distribuzione degli spazi”.

La nuova torre, rivestita di lastre di Botticino fiorito, costruita dall’ATI D’Adiutorio Costruzioni Spa–Gianni Benvenuto Spa con la direzione dei lavori dell’ingegnere Marco Morelli, non è solo bella ma “è funzionale“. Come ha osservato il sindaco di Milano e presidente della Fondazione Teatro alla Scala Giuseppe Sala “farà risparmiare i costi ed è sostenibile. È un passo poi ce ne sarà un altro, anche se ci vorrà più tempo, con la Magnifica Fabbrica, che riunirà i laboratori della Scala”. 

L’edificio infatti è energeticamente efficiente in quanto utilizza fonti rinnovabili: condizionamento con pompe di calore raffrescate utilizzando acqua di pozzo, sistema di teleriscaldamento e pannelli fotovoltaici in copertura. Con la nuova struttura “Abbiamo la possibilità di riunire tutto il personale della Scala nello stesso palazzo. Per me riunire tutta la famiglia nel nido centrale è una cosa importante” ha sottolineato il sovrintendente Dominique Meyer.

Ricordando anche il risparmio che si otterrà: con il trasloco de personale dagli uffici via Torino 68, si eviterà il rinnovo del contratto di locazione che pesa sul bilancio scaligero per 350.000 euro annui (cui si aggiungono 31.000 annui di spese).

Nella nuova torre i sposteranno anche gli uffici attualmente in via Pellico, 1, e si avvierà il processo di riorganizzazione e ricollocazione delle funzioni e delle attività nella sede storica: l’attuale sala prove dell’Orchestra per esempio diventerà una sala prove per il Coro. 

L’impegno economico complessivo del progetto ammonta a circa 23 milioni di euro inclusa la demolizione del precedente edificio, i lavori di costruzione, i collegamenti con il Piermarini e gli interventi di ristrutturazione sui locali liberati al Piermarini.

Come ha spiegato Meyer, questa somma è coperta per 13 milioni da risorse proprie della Fondazione Teatro alla Scala; ulteriori contributi hanno incluso quote di 3.570.000 erogati dallo Stato, 786.000 euro della Regione Lombardia cui si è aggiunto un ulteriore contributo di 2.328.000 erogato dal Ministero della Cultura nell’ambito della Legge Finanziaria del 2021. 

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Cultura

È ‘La Regina di Babilonia’  il nuovo capitolo del Corto Maltese “moderno”

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AGI – Dopo il successo editoriale in tutta Europa di ‘Oceano nero’ arriva oggi in libreria ‘La regina di Babilonia’, la nuova avventura di Corto Maltese edita in Italia da Cong Edizioni. Ritroviamo Corto a Venezia (con un omaggio dichiarato al suo creatore Hugo Pratt) nel 2002 quando in Iraq scoppia una nuova guerra e nella città della laguna bosniaci, serbi e non solo si ritrovano per tessere la loro tela di traffici.

Se in ‘Oceano Nero’ l’evento che scuoteva il mondo era l’attentato alle Torri Gemelle del 2001, qui oltre alla seconda guerra del Golfo che sta per cominciare e che porterà alla caduta di Saddam Hussein  sullo sfondo c’è anche il conflitto nella ex Jugoslavia appena concluso ma ancora con i suoi strascichi di odio e di vendette etniche. La coppia creativa formata  dal disegnatore Bastien Vives e dallo sceneggiatore Martin Quenehen continua il suo cammino di reinterpretazione ai giorni nostri (con tanto di grandi marchi di moda sullo sfondo) del grande personaggio di Pratt, con il secondo atto di un universo parallelo di Corto Maltese.

Il Corto de ‘La regina di Babilonia’ è meno sfrontato, almeno nei tratti del viso, del marinaio che parlava col teschio di Quatzeocatl in ‘Mu’, una delle storie originali di Pratt, ma il suo approccio alla vita resta lo stesso ; quello di chi gioca a nascondino con la morte non nascondendosi mai (gli verrà mozzato anche un dito).

(Corto Maltese, ‘La Regina di Babilonia – Cong Edizioni)

In questa storia che non prevede un lieto fine Corto cede anche per la prima volta all’amore, conquistato dalla bella e misteriosa Semira (“E se sparissimo, io e te da soli?” è la frase che apre ‘La regina di Babilonia’ a corredo di un bacio appassionato), a capo di una banda di trafficanti d’armi bosniaci. Ma il protagonista ha la consapevolezza che l’amore è impossibile e che sempre spunterà, da dove meno ce lo si può aspettare, una pistola puntata, una lancia, un fucile, un ghigno capace di offuscare quel tentativo di amore, forse per sempre. Catturato dagli agenti della Cia,  si ritroverà imprigionato in un sito segreto nel pieno dell’Iraq occupato.

(Corto Maltese, ‘La Regina di Babilonia – Cong Edizioni)

Il cattivo di questa nuova storia è ispirato ad un personaggio realmente vissuto: Ismet Bajramovic detto Celo, un uomo profondamente legato alla criminalità che durante l’assedio di Sarajevo si unì alle forze bosniache per difendere la città e alla fine della guerra tornò in riva alla Drina per riprendere i mani i suoi numerosi e illegali affari. Fu in quel periodo che il ‘New York Times’ lo definì il “Padrino” di Sarajevo.

Un Padrino che visse metà dell’esistenza con un cuore mezzo distrutto da una pallottola, che morì suicida nel 2008 non prima però di aver fondato, in carcere, una rivista letteraria. Tra i personaggi reali ci sono anche la fotografa delle rockstar Annie Leibowitz, fotografa delle rockstar, e tra gli altri, Gina Haspel, prima donna nominatda Donald Trump a capo della Cia.


(Corto Maltese, ‘La Regina di Babilonia – Cong Edizioni)

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Cultura

Festa del CInema di Roma, al via con Paola Cortellesi

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AGI – Tutto pronto in una Roma in cui da poco ha fatto ufficialmente ingresso l’autunno, con pioggia e temperature finalmente in linea con ottobre, per la 18esima edizione della Festa del cinema di Roma. Un’edizione, la seconda della coppia Farinelli-Malanga, presidente e direttore artistico, insolitamente autarchica.

Poche le star internazionali, tutte per lo più europee e, ovviamente, italiane (Gian Luca Farinelli ne ha elencate alcune durante la conferenza stampa di presentazione: la vincitrice di Cannes Justine Triet, Juliette Binoche, Jonathan Glazer, Valeria Bruni Tedeschi, Monica Bellucci, Isabella Rossellini, Jasmine Trinca, Sergio Rubini, Ferzan Ozpetek, Antonio Albanese, Christian De Sica. E poi Zucchero, Dario Argento, Terence Hill).

I film italiani sono tantissimi, da quelli nelle sezioni principali – Progressive cinema, Grand Public e Freestyle – alle proiezioni speciali, ai Besyt of, dai film ai documentari ai cortometraggi alle pellicole restaurate. L’edizione numero 18 di questo festival, nato con grandi velleità (e risorse economiche) e diventato pian piano – e saggiamente – più una festa che una kermesse competitiva inizia mercoledì 18 ottobre.

Da qualche anno pur mantenendo il nome di ‘festa’ è tornato il concorso ma, a ben guardare, è forse solo un vezzo (come quello di allungare di un giorno “in modo da essere come tutti i grandi festival” la durata della manifestazione).

La forza della Festa del cinema di Roma, infatti, è proprio in questa sua caratteristica popolare, in questo suo correre lungo una rete che tocca tanti luoghi della città e non solo l’Auditorium (anche la Casa del Cinema, il Maxxi, il Teatro Palladium, il cinema Giulio Cesare) richiamando il pubblico al cinema. Una corsa a cui partecipa – spesso da protagonista – la sorella grande (giunta al 21esimo anno), manifestazione autonoma e parallela della Festa, Alice nella città.

Questa 18esima edizione della Festa del cinema di Roma è dedicata a Giuliano Montaldo, grande cineasta scomparso il 6 settembre a 93 anni, e quest’anno ricorda anche l’anniversario di Anna Magnani, scomparsa il 26 settembre di 50 anni fa la cui immagine campeggia nei cartelloni di questa edizione.

Si parte il 18 con il film che segna il debutto alla regia di Paola Cortellesi ‘C’è ancora domani’, che la direttrice artistica Paola Malanga, presentando la sezione principale del concorso del festival, ha detto che sarà il titolo che la Festa adotterà come filosofia. Per un festival che nasce senza una linea narrativa definita e che si svolgerà dal 18 al 29 ottobre 2023 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone coinvolgendo numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale.

Quest’anno la manifestazione avrà film e documentari provenienti da 28 Paesi, ma non avrà un filone narrativo ben delineato. A ben guardare questo degli esordi alla regia di attori italiani potrebbe costituire un filone a se’: oltre alla Cortellesi in concorso Progressive Cinema, infatti, debuttano Michele Riondino con ‘Palazzina Laf’ e Margherita Buy con ‘Vincere’ entrambi nella sezione non competitiva Grand Public. (

Poi c’e’ Kasia Smutniak con un film documentario da lei scritto e diretto, prodotto da Domenico Procacci, ‘Mur’, che verrà presentato come Proiezione speciale, in cui racconta il suo Paese, la Polonia, che si è distinta per tempestività e generosità nell’accogliere gli ucraini in fuga dalla guerra, lo stesso Paese che ha appena iniziato la costruzione del muro più costoso d’Europa per impedire l’entrata di altri rifugiati.

Ci sono poi anche due registe esordienti che presentano due cortometraggi: Giovanna Mezzogiorno che porta il suo ‘Unfitting’ sul fenomeno del body shiemng di cui è stata vittima, mentre all’interno della rassegna Alice nella città si terrà la proiezione di ‘Come un fiore’, un corto di Benedicta Boccoli prodotto da Andromeda Film / Helios Film La Festa quest’anno inizia di mercoledì e dura un giorno in più rispetto al 2022, attestandosi sulla durata di altri celebri festival internazionali.

In contemporanea alla Festa partirà Alice nella città. Tre le pellicole più attese della manifestazione autonoma e parallela: ‘How To Have Sex’ di Molly Manning Walker che ha conquistato pubblico e critica al Festival di Cannes vincendo la sezione ‘Un certain regard’ e ‘One Life’ di James Hawes, un film sull’Olocausto “che parla di vita”, con Anthony Hopkins e una divertente Helena Bonham Carter, film di apertura e chiusura, ma anche ‘Il ragazzo e l’airone’ (Kimitachi wa do ikiru ka) del visionario regista premio Oscar Hayao Miyazaki.

Attesa anche per ‘Trolls 3 – tutti insieme’, il terzo capitolo della saga diretto da Walt Dohrn e per la presentazione delle prime due puntate della quarta stagione della serie tv ‘Mare fuori’ alla presenza del cast. Per Alice nella città, dedicata ai giovani, al talento e agli esordi, giunta alla XXI edizione, le proiezioni e gli eventi sono in programma all’Auditorium Parco della Musica, all’Auditorium della Conciliazione, al Palazzo delle Esposizioni, al Cinema Adriano e al Cinema Giulio Cesare di Roma.

Alice nella città presenta un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e conferme originali: 10 le opere del Concorso e 4 i film Fuori Concorso a cui si aggiungono, nella sezione competitiva Panorama Italia, 8 film in concorso e 4 proiezioni speciali che pongono l’accento sul cinema italiano indipendente, con proiezioni di film e documentari. 

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Da Topolino a ‘Wish’ un secolo di magie, Disney compie 100 anni

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AGI – Oggi la Disney spegne 100 candeline: un compleanno altamente simbolico fatto di tanti primati, successi e record che hanno trasformato l’azienda di Topolino – la Mouse House – in un impero della cultura pop dall’influenza mondiale. Con una capitalizzazione di mercato di oltre 150 miliardi di dollari, la ‘creatura’ dei fratelli Disney ha superato ogni più rosea aspettativa, diventando uno dei più grandi conglomerati di intrattenimento del mondo.

Accanto a Topolino si sono aggiunti innumerevoli personaggi, film, programmi TV e parchi a tema che fanno della Disney un protagonista della vita di quasi tutti, ai quattro angoli del pianeta. E ora per festeggiare degnamente il suo centesimo compleanno, la Disney lancia una versione restaurata in 4K del film Biancaneve del 1937, “Wish” con la vincitrice dell’Oscar Ariana DeBose. È stato anche realizzato il cortometraggio celebrativo “Once Upon a Studio”: un filmato che riunisce nella foto di gruppo tutte le figure iconiche dell’azienda, il cui debutto è programmato per domenica sera, come parte del programma della ABC “Il meraviglioso mondo Disney: celebrazione del 100 anniversario della Disney”.

Era il 16 ottobre 1923 quando i fratelli Roy e Walt Disney – regista alle prime armi a Los Angeles – fondarono un modesto studio di cartoni animati per produrre cortometraggi, col nome di Disney Brothers Cartoon Studio, presto cambiato in Walt Disney Studio. Hanno iniziato con “The Alice Comedies”, una serie di cortometraggi con un’attrice bambina dal vivo in un mondo di cartoni animati, di cui ha fatto parte Oswald il coniglio fortunato, precursore di Topolino.

Poco dopo crearono appunto un nuovo personaggio dal successo ormai storico: un topo dalle grandi orecchie, Topolino, una sagoma nera che in tempi brevi divenne una delle immagini più riconoscibili al mondo. Il debutto di Topolino risale al 1928, nel cortometraggio “Steamboat Willie”, primo cartone animato con suono completamente sincronizzato grazie ad una tecnologia pionieristica che si affermò rapidamente nel settore. Una storia semplice con Topolino nei panni del capitano di un battello a vapore che cerca di navigare sulla barca, affrontando varie situazioni comiche.

Dopo la sua uscita nelle sale a New York, il film fu proiettato a livello nazionale, dando il via alla Walt Disney. La clip di Topolino che tiene il timone della nave e fischia è poi diventata il logo dell’azienda nel 2007, ricordando al pubblico l’importanza duratura di Steamboat.

Inoltre lo Studio è stato un innovatore in termini di spazio, colore e movimento, con la sua straordinaria capacità di fornire divertimento e spensieratezza a milioni di spettatori che lottavano durante la Grande Depressione. Flowers and Trees, realizzato nel 1932, è stato il primo cortometraggio animato a vincere un Academy Award ed è stato anche il primo film Technicolor a tre strisce a colori della Disney, e dell’industria.

La Disney si è poi concentrata sui lungometraggi animati, diventati dei grandi classi con i quali sono cresciute intere generazioni, a cominciare da Biancaneve e i sette nani, nel 1937.Il periodo successivo viene spesso definito “l’età dell’oro” della Disney, con l’uscita di Pinocchio (1940), Dumbo (1941) e Bambi (1942).

Nel 1955, Walt Disney aprì Disneyland ad Anaheim, in California, regalando al pubblico un parco tematico inclusivo dove tutta la famiglia potesse divertirsi, indicando la via da seguire per l’azienda: la diversificazione. Dopo Disneyland venne Disney World in Florida nel 1971, poi le versioni di Disneyland a Parigi, Tokyo, Hong Kong e Shanghai. Anche i successi in sala continuarono ad arrivare con, tra gli altri, Peter Pan (1953), Lilli e il vagabondo (1955) e Mary Poppins (1964), dei classici intramontabili.

Negli anni ’90, una nuova generazione si innamorò di La bella e la bestia (1991), Aladino (1992) e Il re leone (1994), tutti film successivamente rifatti in versioni live-action negli anni 2010. Nel 2006 la Disney acquistò la Pixar, nel 2009 la Marvel e nel 2012 la LucasFilm: queste acquisizioni hanno consolidato la posizione della Disney come marchio leader nel settore dell’intrattenimento.

La Pixar era nota per film come Toy Story (1995) e Alla ricerca di Nemo (2003) e l’acquisto avrebbe portato a molteplici collaborazioni tra i due. Più recentemente, nel 2019, la Disney ha acquisito la 21st Century Fox per l’incredibile cifra di 71 miliardi di dollari, accedendo cosi’ ai vasti cataloghi della Fox. Al capitolo dei clamorosi successi della Disney non possono mancare all’appello i supereroi Marvel, con il primo della serie Iron Man (2008), Avengers (2012), Captain America, Black Panther e i vari episodi di Spider Man.

Un altro immancabile fenomeno della 20th Century Fox, i cui diritti sono ora in mano alla Walt Disney Studios Motion Pictures, è Star Wars (Guerre Stellari), colosso della cultura pop dal primo episodio della saga, uscito nel 1977. È una delle aggiunte più recenti al portafoglio Disney, da quando la società ha acquistato Lucasfilm – anche la casa dei film di “Indiana Jones” – al regista e sceneggiatore George Lucas. Oltre ad aver influenzato innumerevoli altri studi e artisti di animazione, il colosso culturale della Walt Disney è anche una realtà cinematografica sforna record. Ha ricevuto diversi Oscar come miglior film d’animazione con Gli Incredibili, Up e Frozen.

“Se puoi sognarlo, puoi farlo”, disse una volta Walt, che detiene il record per singolo individuo per il maggior numero di nomination – 59 – e vittorie agli Oscar, con 22 premi competitivi e quattro premi onorari. Altro ingrediente fondamentale e parte integrante del successo è la classica canzone da film Disney: hit di successo globale adattate in varie lingue e con diverse interpretazioni da parte dei più grandi interpreti, da Elton John a Christina Aguilera, che hanno contribuito al canone musicale della Mouse House.

Il primato nella classifica mondiale delle canzoni Disney più ascoltate va a “Let it go” dal cartone Frozen, con oltre 298 milioni di ascolti, seguita da “How far I’ll Go” in Oceania. Le produzioni della Disney hanno in comune di aver veicolato una serie di valori legati alla famiglia, ai buoni sentimenti quali l’empatia, la generosità, la tenacia, la solidarietà oltre a promuovere l’importanza del lavoro di squadra e l’uguaglianza di genere.

Tuttavia non sono mancate critiche e accuse per aver sempre rappresentato, fino a tempi recenti, eroi ed eroine visibilmente ed esclusivamente bianchi, oltre ad aver dato spazio a messaggi di privilegio, standard di bellezza e gerarchia razziale. Tra i film più criticati c’è La Canzone del Sud, uscito nel 1946, per il suo ritratto razzista degli afroamericani e la sua romanticizzazione dell’era delle piantagioni.

A distanza di 40 anni, nel 1986, la Disney ha cercato di tenerlo fuori circolazione ma alcune clip sono ancora reperibili online. Per lo stesso motivo molti vecchi film in streaming su Disney sono ora accompagnati da un disclaimer che informa gli spettatori che alcune scene includeranno “rappresentazioni negative” e “maltrattamenti di persone o culture”.

Critiche di segno opposto sono arrivate da parte di forze politiche e pubblico più conservatore, ad esempio per la scena del bacio tra persone dello stesso sesso in Lightyear, nel 2022. In un tentativo di rappresentare anche il mondo LGBTQ , è stata proposta una nuova versione di LeFou, di fatto il primo personaggio Disney apertamente gay nel suo live-action La Bella e la Bestia del 2017. 

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